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di Massimiliano Catapano

Agropoli, una tranquilla cittadina in provincia di Salerno, è stata recentemente scossa da un evento tragico e sconvolgente. Annalisa Rizzo, una donna di 43 anni impiegata in banca, e suo marito Vincenzo Carnicelli, un pizzaiolo di 63 anni, sono stati trovati morti nella loro abitazione. La coppia, rispettata e considerata esemplare dai vicini, stava attraversando un periodo di separazione consensuale. Nonostante ciò, non erano mai state segnalate situazioni di violenza o maltrattamenti. Le circostanze della loro morte hanno portato gli investigatori a considerare l'ipotesi di un femminicidio seguito da suicidio, ma sono state avanzate anche altre teorie.

L'autopsia effettuata dal medico legale Adamo Maiese ha rivelato che Annalisa Rizzo è stata vittima di dieci coltellate, con una ferita fatale alla carotide. Le ferite presenti su braccia e torace suggeriscono un tentativo di difesa. Vincenzo Carnicelli, invece, presentava una singola ferita alla giugulare, non immediatamente letale, il che solleva dubbi sulla dinamica degli eventi. Nell'abitazione sono stati rinvenuti due coltelli da cucina con tracce di sangue, ora sottoposti ad ulteriori analisi. Le indagini sono condotte dai Carabinieri di Agropoli, sotto la supervisione della Procura di Vallo della Lucania, per chiarire le esatte circostanze della tragedia.

La comunità di Agropoli è rimasta profondamente colpita da questo drammatico evento. Il sindaco della città, Roberto Mutalipassi, ha richiesto rispetto e silenzio per il dolore che ha colpito l'intera comunità. Anche la senatrice Anna Bilotti ha espresso il suo cordoglio, sottolineando l'importanza di lavorare insieme per la sicurezza delle donne. Questo caso riapre il dibattito sul femminicidio e sulle dinamiche di violenza domestica, sottolineando l'importanza di una maggiore consapevolezza e di interventi efficaci in questi contesti critici.