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Salernitana, conferenza fiume di Iervolino: "Molto deluso ma nulla è perduto, offese gratuite non comprensibili"

14/12/2023

Si è avvalso di una lunga conferenza in streaming il patron della Salernitana Danilo Iervolino per fare il punto della situazione dopo contestazioni e risultati scadenti della squadra: "Stiamo vivendo un momento di grande disagio nel vedere la Salernitana ultima in classifica. In questi due anni ho sempre messo grande impegno e profuso investimenti importanti cercando di essere il più presente possibile e avendo a cuore le sorti dei giocatori. Anche quando non sono presente fisicamente parlo spesso a telefono con i dirigenti per sapere come lavorano i calciatori e come stanno le loro famiglie. L’anno scorso abbiamo fatto un campionato importante e abbiamo guadagnato la permanenza per il terzo anno di fila in Serie A. Non ci meritiamo questa squadra con gambe flaccide e con calciatori che non hanno voglia di sudare. La colpa della situazione attuale è mia, è giusto che il presidente ci metta la faccia. Abbiamo comprato calciatori importanti da club importanti, non volevamo fare una squadra di soli giovani ma anche di calciatori esperti e abbiamo cercato di rinforzarla in ogni ruolo. L’anno scorso abbiamo concluso a 42 punti in classifica e da quella squadra abbiamo sostituito due calciatori con altri altrettanti forti. I problemi si annidano in un ambiente lacerato, ci sono delle fazioni e purtroppo non riusciamo a creare quella giusta armonia necessaria per fare bene. Ci sono tanti giocatori che non amano Salerno e la Salernitana e che evidentemente vorrebbero stare altrove e non meritano di rimanere qui. I calciatori che sono rimasti hanno deluso tanto, hanno disatteso tutti gli impegni e devono prendersi le loro responsabilità, devono giocare a Salerno per la gioia di farlo o per la paura che questa sarà, sportivamente parlando, la tomba della loro carriera perché sarò molto duro con loro. A gennaio andranno via i calciatori che non vogliono restare e prenderemo solo giocatori che hanno una voglia matta di stare a Salerno, di amare questa città, questa gente e vogliono rendersi sempre disponibili. Abbiamo calciatori che se non giocano si lamentano, creano alibi e questo non va bene. Andiamo avanti con impegno, ce l’abbiamo fatta due anni fa e proveremo a farcela anche quest’anno. Abbiamo un valore della rosa importante e confido ancora in questa squadra".

Il presidente ha continuato: "Nell’ultima gara abbiamo disputato un primo tempo molle e il Bologna ha approfittato di due disattenzioni per farci gol. Poi negli ultimi venti minuti abbiamo spinto tantissimo e potevamo anche pareggiarla. Le partite di calcio non sono un match a punti, si può giocare male per novanta minuti e poi fare due gol in tre minuti come altre squadre che lottano per la salvezza hanno fatto recentemente. Dobbiamo ripartire da quella forza e da quello spirito visto nel finale per giocare bene le prossime partite. Alla fine della gara c’è stata una forte contestazione dei tifosi a cui non eravamo abituati. Un gruppo di tifosi ha chiesto di parlare con la società, hanno avuto modo di confrontarsi con l’amministratore delegato Maurizio Milan ma volevano parlare solo con me. Personalmente ero affranto e distrutto, non mi sembrava aver mancato di rispetto a nessuno e non era mia intenzione. Ho sempre detto di essere innamorato folle della città, della gente e della squadra. Ogni volta che le cose vanno male mi scuso con i tifosi e i bambini che ci sostengono anche lontano da casa e fanno sacrifici immensi per la Salernitana. In questi giorni ho ricevuto con una irriconoscenza incredibile degli striscioni offensivi e minacciosi. Credo ci sia un’allucinazione diffusa perché ho sempre rispettato questa città e questa tifoseria con i fatti. Nono sono mai stato carico di retro-pensieri verso nessuno, non ho investimenti che devo proteggere e ho solo dato a questa città. Ho rispettato, rispetto e rispetterò sempre la tifoseria perchè è giusto quindi non capisco questi messaggi e non comprendo perchè debbano esserci quelle offese. Non accetto compromessi, non accetto la violenza e non mi piegherò mai a questo modo di fare. Sono convinto che possiamo farcela, abbiamo bisogno dei tifosi e di tutti quelli che hanno a cuore la Salernitana. Serve energia positiva e bisogna remare tutti dalla stessa parte, anche la stampa. Sono perplesso quando leggo notizie false sui giornali tutti i giorni, in un momento così difficile in cui c’è una parte della tifoseria a cui non piaccio e un’altra parte che crede in me penso debba esserci un atto di responsabilità anche da parte dei giornalisti".

Ancora sul versante tecnico: "Ieri ho avuto un colloquio con il mister che voleva parlarmi in maniera franca e diretta e voleva condividere l’atteggiamento da avere con i calciatori. Gli ho detto di operare facendo giocare chi ha voglia ed è disposto a sudare la maglia, senza pensare alle gerarchie, al nome del giocatore e al patrimonio che sta gestendo. Deve lavorare con autorevolezza, gli ho affidato carta bianca. Il mercato di gennaio dipende da tante variabili, da quanti punti avremo e da quanta voglia avranno i calciatori di venire a Salerno. Ad oggi non sappiamo chi andrà via e come andranno via. Siamo la peggior difesa del campionato e stiamo pensando agli identikit giusti per cercare di migliorare i record negativi che purtroppo abbiamo. Ai calciatori parlo il giusto perché credo che parlare sempre significhi far accavallare i messaggi. Da inizio campionato ad oggi è successo tre volte, in quelle occasioni ho parlato di senso di squadra, di come si diventa campioni a livello di personalità e di come si sta a Salerno. Ogni squadra ha in sé il proprio DNA, a Salerno bisogna sudare la maglia. Salerno è e deve sempre restare la tana delle tigri. Le squadre avversarie devono venire a giocare qui e stare in apnea per il clima che trovano, non fare gol nei primi quindici minuti. A Salerno si può anche perdere ma è importante anche il modo in cui si perde. Alcuni calciatori stranieri non vogliono imparare la lingua e non mi hanno guardato neanche negli occhi quindi li ho redarguiti. Molti altri mi hanno ringraziato per la carica che ho trasmesso alla squadra. Mi auguro che a gennaio ci sia un sussulto d’orgoglio, oggi non è facile ripartire e ristrutturare. Una grande colpa ce l’hanno i procuratori che dopo un paio di partite buone dei loro assistiti alzano la voce. Dobbiamo restare uniti e migliorarci perché nulla è perduto. Ho grandi capacità di recupero e se i calciatori vogliono mettersi a lavorare nella maniera giusta saremo felici di questo. Anche quest’anno la società perderà molto a livello economico, tra i venticinque e i trenta milioni. Nessun presidente l’ha mai fatto nel mezzogiorno d’Italia e nessun presidente l’ha mai fatto alla Salernitana. È evidente che molti soldi non li abbiamo spesi bene. A Gennaio faremo un mercato attivo in cui dovremo più incassare che spendere".

E poi ancora: "Ho rimpianti ma purtroppo la vita è così. Faccio tante cose, alcune le sbaglio, ma ho scelto sempre di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Quel 'Macte Animo' mi rispecchia al massimo. Quel sangue vivo, furibondo e passionale della Salernitana. Ho sempre cercato di dare il massimo però purtroppo nel calcio conviene essere molto cauti. Il progetto sportivo in questo momento mi vede più demotivato e meno carico ma avrò sempre la stessa assunzione di responsabilità e lo stesso rispetto. Sono umano e come tutte le persone che hanno sensibilità non la sto vivendo bene, sia perché la squadra non c’è e i risultati non arrivano, sia perché una parte della tifoseria ha deciso di interrompere quel rapporto bellissimo che avevamo. Non avrei mai voluto e non mi sarei mai aspettato di vivere questa situazione con la tifoseria, adesso mi rimbocco le maniche e continuo a lavorare per fare un’altra storica salvezza. Stimo tantissimo il direttore De Sanctis, alcune cose gli sono riuscite bene altre meno. Se la Salernitana dovesse andare male sono tutti in discussione. Credo non sia facile liberarsi da un contratto in cui la prestazione di lavoro non equivale a quella del valore contrattuale. Nella mia vita non escludo nulla, per il bene della Salernitana farei tutto. L’unica cosa importante è che tengo alle sorti della Salernitana, della squadra, dei tifosi e della città. Nel calcio qualsiasi cosa è opinabile, ho dovuto operare delle scelte importanti anche oggi e mi sono messo a nudo. Se sono dispiaciuto lo dico e se penso delle cose dei calciatori non mi nascondo, ho raccontato con estrema sincerità tutto quello che sta succedendo. Il mio stato d’animo deriva dalla mancanza dei risultati e dagli ultimi episodi che sono successi a Salerno. In termini di investimenti ci ho provato in tutti i modi e non ho ridimensionato nulla perché ho mantenuto tutti i calciatori più importanti, ho acquistato Dia che era stato il terzo capocannoniere della scorsa Serie A, riscattato Pirola e comprato giocatori da club importanti. Purtroppo nel calcio contano solo i risultati, quindi se fai una squadra di soli prestiti e sei a metà classifica sei una grande persona mentre se compri calciatori di proprietà e non vengono i risultati tutto sembra sciogliersi come neve al sole. Probabilmente tornando indietro tanti stranieri non li prenderei, sceglierei più ragazzi italiani e parlerei molto di più con loro. Ho grande capacità di rigenerarmi, ho ancora tanto entusiasmo e devo essere bravo a dosarlo. Penso che dobbiamo essere saldi in sella e credere nella squadra. Abbiamo quattro partite prima della fine del girone d’andata e siamo a quattro punti dalla zona salvezza quindi dobbiamo cominciare a non vedere tutto nero un po’ tutti. A me piacciono le battaglie difficili, quelle che si possono anche perdere perché non mi fanno paura. Questa è una sfida difficile e la voglio combattere. Non ho mai pensato di abbandonare, sono abitato alle difficoltà e dalle sofferenze mi sono temprato. Contano i risultati e quello che vedo - conclude - a giugno scorso la squadra mi faceva presagire la possibilità di un salto di qualità ma purtroppo non è così e sono il primo deluso ma nulla è perduto".

Ieri mattina, intanto, il portiere dell’U.S. Salernitana 1919 Guillermo Ochoa ha incontrato gli studenti del Liceo Classico "Torquato Tasso" di Salerno per rispondere alle tante curiosità e domande dei ragazzi sulla sua vita professionale e per parlare di sport e salute.

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