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di Massimiliano Catapano

R.J.B soggetto coinvolto in una serie di reati che vanno dalla tentata estorsione al porto illegale di armi, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'udienza presso il giudice per le indagini preliminari di Salerno. La settimana scorsa era stato colpito da una misura cautelare che lo ha condotto in custodia presso un istituto penitenziario di Foggia, aggiungendo ulteriori gravi accuse al suo curriculum criminale. Gli episodi, risalenti tra l'estate e dicembre del 2022, comprendono colpi esplosi contro le vetrine del Mulino Urbano in piazza Malta a Salerno, che hanno già portato a una condanna di 4 anni e 2 mesi di reclusione.

L'accusa, guidata dal PM antimafia Marco Colamonici, ha inoltre emesso provvedimenti di chiusura delle indagini preliminari nei confronti di P.M, agli arresti domiciliari, e di un altro indagato a piede libero. Secondo le ricostruzioni della procura salernitana basate sulle indagini della Squadra Mobile e dei Carabinieri, R.J.B avrebbe utilizzato la violenza come mezzo per affermare il proprio dominio criminale nella città, gridando spesso: "Salerno è mia e comando io". Questo atteggiamento aggressivo si è manifestato in una serie di attacchi nei confronti di titolari di esercizi commerciali e privati cittadini.

Le indagini suggeriscono che fosse seguito da un gruppo di giovani complici, i quali si sarebbero allontanati nel tempo a causa delle minacce ricevute nel caso in cui non obbedissero ciecamente ai suoi ordini. La sua personalità criminale, descritta dal giudice Valeria Campanile come "spregiudicata ed allarmante", emerge chiaramente dai vari episodi di violenza, tra cui un'aggressione a un cliente al bar "089" e minacce proferite al locale "Super Pizza". L'udienza presso il giudice per le indagini preliminari rappresenta un momento cruciale nel percorso giudiziario di R.J.B., il cui processo è destinato a continuare.